Colmiamo il Gap

Oggi viviamo in un contesto sociale caratterizzato da crisi economica, veloci mutamenti del mercato del lavoro e mezzi di comunicazione social che consentono a chiunque, e a qualunque età, di poter accedere a tutto per poter fare qualunque cosa.

In questo scenario, la ricerca, l’utilizzo e l’abitudine a pratiche ludico-ricreative di per sé lecite e apparentemente innocue, che uniscono il piacere dell’utilizzo del tempo libero alla possibilità di provare sensazioni forti alimentate da sogni e speranze di facili guadagni, o addirittura cambiamenti di vita. I fatti evidenziano che tutto ciò determina sempre più spesso una vera e propria dipendenza.

Le questioni che più spesso vengono individuate come causa o concausa della dipendenza da gioco d’azzardo patologico sono molteplici:

  • La mancanza di principi e di punti di riferimento;
  • L’immaturità, che a volte sfocia nell’irresponsabilità con conseguente e progressivo isolamento ed emarginazione da una società in cui si vive spesso in modo caotico e competitivo lasciando solo chi si allontana dai canoni della vita ordinaria;
  • La mancanza e/o la difficoltà ad avere un lavoro stabile che possa consentire di pianificare il futuro, o anche solamente il presente;
  • L’incapacità di una responsabile e corretta gestione ed utilizzo del denaro.

Riteniamo che chi entra nel tunnel del gioco d’azzardo patologico (G.A.P.) sia di fatto una persona che vive spesso, inconsapevolmente, un forte disagio interiore che trova radici da uno stato di sofferenza e debolezza personale. Questo porta inevitabilmente alla ricerca di qualcosa che possa colmare i vuoti interiori esistenti e, da qui, a incomprensioni, frustrazioni, isolamento e nel tempo, alla distruzione del proprio patrimonio affettivo ed economico fino a sfociare in vere e proprie patologie di natura psichica. Un’altra importante considerazione maturata da anni di attività svolta sul territorio riguarda il fatto che esiste un rapporto molto stretto tra ludopatia, sovraindebitamento e usura.

Il legame tra chi è affetto da gioco di azzardo patologico (GAP), ossia da Ludopatia, e la propensione all’indebitamento è così forte, che il passo per cadere nella trappola dell’usura è facilmente intuibile. Si tratta di una vera e propria emergenza sociale. Il giocatore patologico usa soldi che non può permettersi di spendere, generando sovra indebitamenti, azioni legali in danno, e mettendo in difficoltà i propri familiari.

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L’aiuto che possiamo darti

Senza contrapporsi o sovrapporsi ai servizi esistenti, abbiamo avviato un PROGETTO DI CONTRASTO ALLE LUDOPATIE DENOMINATO “COLMIAMO IL GAP”, che intende offrire a coloro che rischiano o già subiscono la dipendenza da gioco d’azzardo patologico(G.A.P.), una serie molteplice di risposte, che facendo riferimento a “problematiche di natura umana” e comportamentale, passino necessariamente attraverso una vera e propria “proposta di vita”.
Una proposta pertanto, che ruota intorno al soggetto ludopatico sia sotto l’aspetto psicologico e comportamentale che sotto quello della tutela legale e amministrativa legata al suo patrimonio.

Le attività previste a sostegno della persona ludopatica

La risposta alle dipendenze da Ludopatia passa attraverso una proposta articolata, fatta di prevenzione e sensibilizzazione, analisi della situazione specifica del singolo caso, ed elaborazione di un percorso sia di natura psicologica che di salvaguardia e messa in sicurezza del patrimonio. Pertanto le attività previste saranno così articolate:

  1. Attività di prevenzione e sensibilizzazione:
    Il primo strumento a supporto dell’attività di prevenzione sarà quello di una strategia di comunicazione mirata al problema ludopatia, curando in particolare alcune importanti e specifiche azioni:

    • Campagna comunicativa attraverso materiale informativo e implementazione del sito istituzionale della Fondazione con una apposita sezione dedicata alla ludopatia, al fine di dare informazioni e assistenza adeguate in merito alla problematica;
    • Una serie di incontri con un target che si sviluppa su un doppio canale: da una parte i giovani, in particolare di studenti delle scuole medie superiori, nonché quelli universitari, al fine di sensibilizzare e prevenire, attraverso l’educazione al corretto uso del denaro, la dipendenza da gioco; dall’altra per quelle fasce di età non più giovani che per motivi sociali e/o economici, si trovano a vivere situazione di frustrazione socioeconomica.
    • Seminari tematici rivolti ai cittadini e degli altri stakeholders interessati, volti a favorire la conoscenza delle competenze della Fondazione, rispetto a quelle che sono le attività della stessa relativamente alla problematica della ludopatia;
    • Costituzione di una rete locale, costituita da enti pubblici, privati e del terzo settore, al fine di accrescere il grado di consapevolezza diffusa del ruolo della Fondazione nelle politiche di prevenzione, lotta e contrasto alla ludopatia.
  2. Attività del Centro di Ascolto:
    Il funzionamento del centro di ascolto, si svolgerà attraverso:

    • Colloqui di natura psicologica volti a inquadrare la problematica sotto l’aspetto psicologico, al fine di individuare eventuali patologie di dipendenza. Azioni di recupero attraverso la condivisione di un percorso che là dove possibile, vedrà coinvolti le figure affettive e la famiglia.
    • Colloqui e Consulenza di natura legale e amministrativa volti alla messa in sicurezza del patrimonio personale del ludopatico;
    • Interventi di tutela anche con l’erogazione di prestiti, così come previsto dalle normative vigenti nazionali e regionali.
  3. Attività psicoeducativa e di reinserimento
    Concordata in sede di colloqui e svolta nell’ambito del Centro Diurno “La Casa della Vita”.

Che cos’è La Casa della Vita:

  • Il Centro Diurno “La Casa della Vita” è un centro diurno a vocazione agricola realizzato su un bene confiscato alla camorra e realizzato e gestito dalla Fondazione Wanda Vecchi, in cui trovano risposte di inclusione sociale e lavorative tutti coloro che per motivi psichici o fisici, hanno difficoltà nel mondo di oggi.
  • Le attività sono organizzate attraverso una frequentazione di quattro giorni a settimana, nell’ambito della cosiddetta “giornata strutturata”.
  • Nella “giornata strutturata” vengono proposte le attività didattico/lavorative di agricoltura e cucina nell’ambito della condivisione di principi e valori.
  • I Principi della “Casa della Vita” sono:
    AMICIZIA
    SOLIDARIETA’
    RISPETTO

In consa consiste l’attività psicoeducativa e di reinserimento

Considerato che le “giornate strutturate” nel centro diurno ,vengono vissute secondo i principi della proposta di vita del centro (La Casa della Vita), al fianco di soggetti con disagio psichico o sociale, in alcuni casi anche grave, la valenza terapeutica consiste nel condividere un’ esperienza di vita al fianco di chi, pur non essendo né colpevole né tantomeno artefice del proprio stato di disagio, si adopera per costruire i presupposti di una vita sana, autonoma e responsabile, e quindi normale.

Il supporto psicologico, sarà portato avanti da psicologi della Fondazione Wanda Vecchi sia nell’ambito dell’attività dello sportello che nell’eventuale percorso di recupero e reinserimento attraverso il centro diurno.

Il lavoro dello psicologo sarà teso a promuovere un’alternativa sana allo stile di vita dell’utente. Verranno pertanto proposti valori e principi di rispetto e responsabilità che verranno rispolverati là dove in passato nella vita dell’utente sono esistiti, o costruendoli ex novo là dove, magari a causa della giovane età non sono mai esistiti.

Durante l’iter di sostegno psicologico inoltre, si andrà a promuovere sempre più la consapevolezza che le azioni di natura tecnico/legale portate avanti sempre dalla Fondazione, al fine della messa in sicurezza del patrimonio, saranno messe in campo in funzione dell’impegno posto in essere nell’ambito del percorso di recupero proposto.

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